Si compone di quindici saggi scritti da autori di diversa nazionalità (tedeschi, italiani, sudamericani) che indagano il meccanismo attraverso il quale una differenza culturale diventa decisiva per l’emergere di un conflitto politico. Il nucleo dell’analisi, che non a caso lascia ampio spazio al sistema di annullamento delle diversità operato dal Nazionalsocialismo di Hitler, si incentra sugli elementi che inducono un gruppo sociale a trasformare la diversità in una sorta di “capro espiatorio” delle proprie ambiguità e paure. La prima sezione del volume si sforza di definire questo nesso dal punto di vista teorico. I successivi contributi – in alcuni prevale l’interesse politico o filosofico, altri si concentrano invece sull’esperienza artistica e letteraria – analizzano una serie di situazioni in cui l’accentuazione di una diversità culturale è causa di drastici (e a volte tragici) cambiamenti politici.