Riunisce otto saggi attraverso i quali l’autore compie, con la consueta competenza, un’indagine delle varie forme letterarie, sia di quelle che sorgono accanto ai canoni e alle regole istituzionali sia di quelle che evadono gli schemi “ortodossi” per fondarne di nuovi e ugualmente efficaci. Da Dante e dagli scrittori latini dei trattati di retorica e linguistica, fino a D’Annunzio, Pascoli, Montale e a molti autori del Novecento, l’autore non perde mai di vista la difficoltà dello scrittore di comunicare al pubblico le proprie scelte, che esse si mostrino in forma prescrittiva e normativa o che acquisiscano libertà di scelta univoca e responsabile.