È l’amaro racconto, sotto forma di lettera aperta, della violenza sessuale che l’autore ha subito ad opera di suo padre quando era ancora un bambino. Un documento unico, scritto in prima persona dalla vittima di tali abusi, che narra il calvario della denuncia e del processo - uno dei primi casi in assoluto in Italia - che ha assolto il colpevole permettendogli di continuare ad esercitare una devastante violenza psicologica sul figlio. Il bilancio di una vita spesa a cercare di “crescere” nonostante questo trauma indelebile e le continue angherie di un padre-carnefice. Questo libro rappresenta un contributo importante alla lotta contro la pedofilia e più in generale contro gli abusi nei confronti dell’infanzia. Come sostiene Ernesto Caffo nella sua postfazione e come la personale esperienza ha insegnato all’autore, il primo nemico da sconfiggere è il silenzio. Solo denunciando apertamente l’esistenza di casi come questo si potrà iniziare efficacemente a proteggere i bambini da una parte e a “curare” i loro aggressori dall’altra.