ISBN: 978-88-8342-796-1
Collana: Monografie d’Opera/in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna -
La Bohème di Puccini, tratta dal fortunato romanzo di Henry Murger Scènes de la vie de Bohème, scritto tra il 1847 e il 1849 e apparso a puntate sulla nota rivista francese del periodo «Le Corsaire», fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino nel 1896. In verità l’opera del francese era già stata adottata da Ruggero Leoncavallo che andò in scena con l’omonima opera alla Fenice solo un anno più tardi ma che, purtroppo, dovette vedersela con la già fortunata versione pucciniana. Il libretto, che fu il risultato del sodalizio tra Puccini, i librettisti Illica e Giacosa, e Giulio Ricordi, descrive la vita felice e spensierata di un gruppo di giovani artisti squattrinati che vivono in una fredda soffitta di Parigi attorno al 1830 e racconta dell’incontro tra Rodolfo e Mimì, una giovane vicina di casa ricamatrice di fiori, tra i quali nasce un grande amore. Ma questa relazione è destinata ad una rapida fine a causa dello stato di salute di lei che, gravemente ammalata di tisi, è ormai vicina alla fine della vita: infatti dopo una relazione burrascosa fatta di incomprensioni e litigi a causa della gelosia di Rodolfo, la bella Mimì, si spegne dolcemente nella stessa soffitta che aveva fatto da sfondo al loro primo incontro. La freschezza e la spontaneità dei protagonisti venne messa in scena alla prima di Torino grazie ad un cast volutamente composto da professionisti non divi: Puccini, in questo modo, volle garantire un gruppo omogeneo e armonioso egregiamente diretto da un giovanissimo Toscanini. Come scrive Piero Santi, nel saggio pubblicato sul volume della collana Monografie d’Opera, il “disegno musicale e parola poetica costituiscono, in Puccini, una totalità di appercezione, un’immagine unica e indissociabile”, un’ulteriore testimonianza della perfetta armonia che si instaura fra musica e testo dando vita ad un’opera completa, sicuramente una delle più celebri composte dal maestro lucchese. Ad impreziosire il volume, oltre all’intervista al regista Lorenzo Mariani, una raccolta di brani antologici che abbracciano il periodo in cui l’opera è stata composta, tra cui l’opera di Murger, fonte del libretto, e una collezione di articoli tratti dal Journal dei fratelli Goncourt, che documentano la vita culturale e sociale della Parigi di fine secolo.