In questo romanzo che ha per protagonista una donna, Guglielmo Brayda rivela una straordinaria sensibilità, oltre che una profonda conoscenza dell’animo femminile. Diversi personaggi maschili si intrecciano intorno a Roberta, trentenne giornalista di successo, ma nessuno di loro riesce a trattenerla, a legarla a sé. È una figura apparentemente forte, indipendente, ma non è tanto il bisogno di libertà che la rende liquida, sfuggente, quanto il vissuto che l’ha profondamente segnata. Gli stati d’animo dei personaggi vengono sondati con grande capacità di penetrazione psicologica e “svelati” da uno stile che spesso assume la forma del dialogo con se stesso. Vi si respira un’atmosfera malinconica e sottilmente decadente, ricca comunque di grande poesia.