ISBN: 978-88-3364-037-2
Collana: Studi e ricerche -
Dopo la crisi del fascismo e la catastrofe della guerra la Chiesa sembrò a molti come l'unica istituzione capace di offrire garanzie di stabilità e di ordine in Italia. Eppure i cambiamenti intercorsi nel paese e i processi di modernizzazione in atto lasciavano pochi spazi al modello di società cristiana che essa auspicava. Superati rapidamente gli anni della convergenza antifascista, la "guerra fredda" si tradusse nel duro scontro ideologico tra il "partito cristiano al potere" e l'opposizione di sinistra. Bologna rappresenta in questo contesto un caso particolare di straordinario interesse. Sin dalla liberazione il PCI aveva assunto la guida dell'amministrazione, relegando la DC all'opposizione e invertendo così gli equilibri politici nazionali. Perciò in quegli anni il rapporto della Chiesa con la città si è sviluppato in modo difficile e conflittuale: prima il cardinale Nasalli Rocca, poi il cardinale Lercaro si sono dovuti confrontare con una realtà sociale e politica profondamente cambiata, in cui i tradizionali aspetti della vita religiosa erano divenuti da un lato oggetto di contesa e dall'altro retaggio di una cultura che rischiava di allontanarsi irreparabilmente nella nuova società secolarizzata. Ma anche nella chiesa di Bologna covavano i fermenti di quel rinnovamento che si sarebbe affermato con il Concilio Vaticano II.