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ISBN: 978-88-3364-017-4
Collana: Studi e ricerche -
Estate 1944, Appennino faentino. È il periodo più terribile della guerra. La lotta contro l’occupazione tedesca si acuisce, appoggiata dalla popolazione. I nazifascisti rispondono con le stragi più efferate: Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Tavolicci, Crespino. Sui monti di Brisighella c’è un attentato partigiano: un ufficiale della Wehrmacht rimane ucciso. Scatta la rappresaglia con incendi e rastrellamenti.
Sulla strada che collega Modigliana a Brisighella, in località Casale, i tedeschi picchiano e arrestano una trentina di anziani contadini, portandoli via. Davanti al plotone di esecuzione finiscono cinque giovani detenuti nel carcere delle SS di Forlì, etichettati come “ribelli comunisti”. Solo due saranno riconosciuti in seguito: un giovane invalido di Forlì e un padre di famiglia di Prato, entrambi estranei alla Resistenza.
Le altre tre vittime, settantaquattro anni dopo, sono ancora senza identità, mentre dell’eccidio si è persa a lungo la memoria. Questo libro riporta alla luce quella strage dimenticata, ricostruendo attraverso documenti e testimonianze inedite il terrore di quei giorni e le storie delle due vittime note e delle loro famiglie.