Il racconto che queste pagine ospitano inizia dal palazzetto di via San Vitale 46 a Bologna dove anche Byron, insieme a illustri intellettuali italiani e stranieri del primo Ottocento, rese omaggio a Cornelia Martinetti, regina dei salotti bolognesi. Tutto circoscritto tra Bologna e Ravenna, il libro delinea personaggi e porta alla luce scritti sconosciuti, tutti gravitanti attorno al circolo di Byron e del suo grande amico ravennate Pietro Gamba. Vicende carbonare italiane inoltre s’intrecciano alla guerra per la libertà della Grecia a cui Byron si consacrò morendo a Missolungi nel 1824. Un racconto di storia ma allo stesso tempo di cuori e di sensi, ed anche una squisita e curatissima mappa degli spostamenti – e dei sentimenti – del grande poeta che a Ravenna approda fra le braccia di una giovane colta, affascinante, bellissima: la marchesa Teresa Guiccioli. L’autrice, con la chiarezza di una cultura e di una informazione complete e senza mai cedere al peso di una fredda erudizione, costruisce lo specchio luminoso in cui si riflettono i sospiri, gli sguardi profondi e inebriati, nei mesi bolognesi, di questo genio predestinato a morire di lì a poco. Una vicenda vera, fatta di lacrime e sangue, che si lascia seguire tutta d’un fiato.