ISBN: 88-8342-039-X
Collana: Le Sfere -
Pittore e musicista lituano, solo da pochi anni Ciurlionis (1875-1911) è stato riconosciuto come una delle personalità artistiche del Novecento la cui opera, che si colloca alle soglie dell'arte astratta, è maggiormente pregna di intuizioni. Poco noto al grande pubblico in Italia, è invece oggetto di studio in tutta Europa. La prima parte del volume ripercorre le vicende che portano Ciurlionis ad errare tra Lituania, Polonia e Germania: dagli anni dell’infanzia nutrita delle voci occulte della natura lituana all'attività come compositore, autentico "enfant prodige", presso i Conservatori di Varsavia e Lipsia, fino alla frequentazione, dal 1902, dell’Accademia di Belle Arti di Varsavia. Nella seconda parte vengono indagate le fonti inconsce della sua pittura visionaria: leggende lituane, saghe pagane e miti orientali dove ziqqurat astrologici e porte magiche, ondulazioni planetarie e galassie oblique segnano un occulto sentiero verso l'unità cosmica. La terza parte è incentrata sul rapporto musica-pittura nell’opera di Ciurlionis e più in generale nell’ambiente culturale russo d’inizio secolo, dominato dall’influsso totalizzante di Wagner: da Block a Vrubel’, da Belyj a Skrjabin, un unico flusso intuitivo sommuove i protagonisti del simbolismo russo, veggenti della musica animati da istinti cosmologici. La quarta e più ampia parte è un’analisi dettagliata del maggiore ciclo da lui dipinto, le tredici tempere della "Creazione del mondo" (1905-1906), di cui vengono rintracciati i puntuali riferimenti ai testi sacri sull’origine del cosmo, dalla Bibbia all’Enuma Elish babilonese. Infine la quinta parte affronta il tema della fortuna critica di Ciurlionis prima e dopo la sua morte in una casa di cura, e i suoi rapporti con il nascente astrattismo, "vexata quaestio" che vede coinvolti, accanto al suo, i nomi di Kandinsky e Kupka.