Il segreto di Keats, rimasto celato fino ad oggi, è la dipendenza dalla belladonna, la droga che egli assumeva per alimentare di sogni e allucinazioni la sua produzione poetica. Nella ballata La Belle Dame sans merci, la sua lirica più nota, Keats trasfigurò nella figura della “Belle Dame” l’attrazione mortale verso la droga. Prendendo le mosse dalla linguistica saussuriana, il metodo di cui Sasso si avvale nella sua analisi della poesia di Keats appare sorprendente per novità e finezza: il testo poetico viene esplorato mediante lo studio degli anagrammi presenti, rivelando i meccanismi inconsci sottostanti alla creazione poetica, e illuminandone gli aspetti simbolici. Il lettore è così accompagnato, attraverso la ricostruzione rigorosa e insieme appassionata della vicenda più intima e dolorosa di Keats, alla scoperta di quel segreto inconfessabile che il poeta celò gelosamente alla comunità letteraria e anche ai suoi amici più cari, e che lo condusse alla morte, tragica e prematura.