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ISBN: 978-88-6598-888-6
Collana: Contemporanea -
Il 22 marzo 2017, il Ministro degli esteri americano disse che gli Stati Uniti avrebbero punito coloro che commettono crimini contro innocenti ovunque nel mondo (those "who commit crimes against the innocents anywhere in the world"). Situazione chiara. Gli USA dovrebbero prendersi a cuore le parole del loro Ministro e incominciare a punire i propri criminali e correi della strage di My Lai, i torturatori di Abu Ghraib e Bagram, i responsabili dell'impiego di armi chimiche in Vietnam e quelli dei bombardamenti su civili in Vietnam, Laos, Cambogia, Afghanistan e Iraq, tutti colpevoli di comportamenti vietati dal diritto internazionale e punibili come crimini di guerra. Veramente, l'erogare punizione a livello mondiale sarebbe compito dell'ONU, ma questa organizzazione è resa incapace di agire dai capricci dei cinque vincitori della Seconda Guerra Mondiale, e mai riuscirà ad assolvere il suo compito di assicurare pace e sicurezza internazionali. La irrazionale rivalità tra USA e Russia si limita per ora al Niagara di parole dei governi. Potrà condurre, ancora una volta, a un conflitto che la follia degli uomini sarà capace di trasformare in nucleare, e che si concluderà nella sconfitta dell'umanità. "Siamo diventati bestie?" si chiese Winston Churchill dopo la distruzione di Dresda. La risposta è che lo siamo sempre stati, e sempre lo saremo: le atomiche sul Giappone lo hanno definitivamente dimostrato. F.J.P. Veale lo comprese bene quando scrisse: "Stiamo avanzando verso la barbarie".