ISBN: 978-88-3364-551-3
Collana: Varia -
Nel 1200 a.C. circa, la caduta di un corpo celeste nell’oceano Atlantico fu la causa principale della più grande migrazione che la storia umana possa annoverare: l’invasione del Mediterraneo da parte dei numerosi Popoli del Mare. Chiaramente e drammaticamente testimoniato nei testi egizi, si trattò di un evento planetario di enorme violenza e intensità a cui seguirono 50 anni di terremoti seriali con gravissime conseguenze anche nel bacino mediterraneo, con siccità e carestie che perdurarono per oltre due secoli. Gli invasori sono identificati dagli Egizi come popoli “Haou-Nebout”. Con tale termine essi identificavano gli abitanti di un insieme di isole proiettate agli estremi confini marini occidentali e nordici, con cui avevano intrattenuto rapporti millenari. Da questo luogo di provenienza, i numerosi Popoli del Mare invasero, a più riprese, il Mediterraneo causando traumaticamente la fine dell’Era del Bronzo. Nessuna potenza, escluso l’Egitto, fu in grado di resistere all’onda di invasione: era iniziata l’Era del Ferro, la cui tecnologia era patrimonio esclusivo dei Popoli del Mare.
Questo secondo tomo di Una nuova preistoria umana, oltre a considerare il nuovo assetto e la distribuzione dei Popoli del Mare in Mediterraneo coinvolgendo anche la penisola italica, dedica alcuni capitoli alle civiltà precolombiane. Nuove acquisizioni testimoniano infatti che su entrambe le sponde atlantiche, con una precisione più che millimetrica, si utilizzavano le stesse unità di misura, non lasciando dubbi alla necessità di preconizzare il lascito di un’unica Civiltà Madre.
Una nuova preistoria umana Volume II 21/10/2023 18:00 - Bologna |