L’investigatore Alfredo, “più genovese che detective”, è l’ultimo anello di una irregolare e frastagliata catena narrativa che lega storie e personaggi lontani nel tempo e nello spazio, ma magicamente intrecciati in un gioco - speculum - di rimandi e coincidenze che dai Vichinghi passa per la setta musulmana degli “Assassini”, dai Templari arriva al Quattrocento e, attraverso il Seicento giunge fino a coinvolgere generali nazisti, antiquari, investigatori e semplici curiosi. I fili di questo giallo storico si annodano attorno ad una misteriosa mappa geografica che, con un anticipo di alcuni decenni sulla scoperta di Colombo, mostra di conoscere il nuovo continente. Il romanzo segue, in blocchi narrativi disgiunti, la via di questa mappa sepolta, nascosta, trafugata, venduta, inseguita. L’inchiesta investigativa di Alfredo dà inizio ad un vorticoso rincorrersi e sovrapporsi di storie perdute e lontane che trovano completamento solo nell’immediata apertura di altre storie, in una consecuzione allucinata e discontinua. È un lavoro di assoluta originalità per l’impianto narrativo, un giallo fortemente sperimentale scritto con un linguaggio raffinato e lirico, coniugato ad una forma sintattica inedita e dal ritmo folgorante.