Per alcuni anni commesso della succursale fiorentina della Libreria Fratelli Bocca di Torino, Francesco Lumachi la rilevò nel 1899 diventandone direttore e facendosi libraio-editore. Pubblicò una sessantina di libri, tra cui spiccano Il tragico quotidiano di Papini, le Beffe della morte e della vita di Pirandello, Le Fiale e Armonia in grigio et in silenzio di Corrado Govoni e La crittogama di Bruno Cicognani. Ma Lumachi scrisse anche articoli di bibliofilia che, radunati in volume, diedero vita alle deliziose collezioni Nella repubblica del libro (1907, in edizione corrente Pendragon 2019) e Historie per gli amici de' libri (1910), cordiali esempi di un'epoca felice della storia del libro. Negli anni seguenti l'attività di Lumachi entrò in un inesorabile declino: pubblicò nel 1935 le Bricciche fiorentine, dopo le quali scomparve dimenticato.