Bologna, gennaio 1682, Palazzo Fantuzzi. In una stanza segreta nasce un figlio scomodo, frutto della clandestina relazione fra il nobile avvocato Cesare Miti e una donna plebea. Il neonato, battezzato col nome di Pompilio, viene affidato alle cure di una balia e poi adottato dalla famiglia di un calzolaio. Alla morte del vero padre, Pompilio intenta un processo per eredità contro la famiglia Miti che durerà fino al 1728 e intraprende un’indagine alla ricerca della madre che si fa sempre più complicata e che lo porterà alla rivelazione di un inquietante mistero. Prendendo spunto da una storia realmente accaduta, Pagani attua una meticolosa ricostruzione degli ambienti popolari e patrizi della Bologna fra XVII e XVIII secolo, dando vita a una narrazione avvincente attorno ai temi universali dell'ingiustizia, del confronto tra umili e potenti e tra ragione e sentimenti.