Verdi. La traviata

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Pp.
128
Curatori:
 Giovanni Gavazzeni
Uscita: 08-10-2010

ISBN: 978-88-6598-002-6

Collana: Monografie d’Opera/in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna -

Numero della Collana
31

14,00 €

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La Traviata, melodramma di Giuseppe Verdi in tre atti con libretto di Francesco Maria Piave, fu messa in scena per la prima volta a Venezia, al teatro La Fenice, il 6 marzo del 1853. La vicenda è tratta dal dramma di Alexandre Dumas figlio La dames aux camélias (1852), a sua volta ispirato all'omonimo romanzo dello stesso autore. Questa prima rappresentazione fu un insuccesso, probabilmente a causa di interpreti non all'altezza, e infatti l'opera non venne ripresa da altri teatri, pur essendo allora Verdi di gran lunga il compositore più richiesto. Ma nel 1854, quattordici mesi dopo quel fiasco e nella stessa città, avvenne il riscatto: il trionfo cioè al teatro San Benedetto, dopo che erano stati apportati alcuni cambiamenti. Data da allora l'enorme fortuna della Traviata che si è affermata come una delle opere più amate e rappresentate di Verdi, "superbamente romantica", come l'ha definita Montale e innovativa al tempo stesso. La novità della Traviata sta essenzialmente nel suo essere un dramma veristico: nell'abbandono cioè, da parte di Verdi, di ambientazioni e personaggi storici o leggendari e comunque "alti" e nell'introduzione sulla scena del melodramma serio (nell'opera buffa o semiseria questo era già avvenuto) di una protagonista tratta dalla vita del tempo, senza idealizzazioni o piedistalli, colta nella sua quotidianità. Violetta Valéry, cortigiana di cui Alfredo Germont si invaghisce e che poi inizia a ricambiare questo sentimento, sa di avere i giorni contati perché ammalata di tisi. Per amore decide di abbandonare la vita mondana e di andare a vivere con lui in campagna, nella casa da lei posseduta. La relazione però suscita la riprovazione del padre di Alfredo, che giunge ad intimare a Violetta di lasciare il figlio per far cessare lo scandalo che colpisce la sua famiglia. Violetta capisce e accetta e per il bene di Alfredo decide di abbandonarlo, facendogli credere di voler tornare alla vita di prima. I due si separano, non senza tensioni e dolore. Quando la malattia di Violetta si aggrava però, il vecchio Germont racconta al figlio la verità e Alfredo ha modo così di raggiungre l'amata in punto di morte e di vederla spirare. Nel presente volume il libretto è corredato da due saggi, di Fedele D'Amico e di Eugenio Montale, nonché da un'antologia letteraria comprendente brani di Luigi Baldacci e Abramo Basevi.