L'uomo tedesco come sintomo

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Pp.
116
Traduttori:
Francesco Valagussa
Uscita: 05-11-2014

ISBN: 978-88-6598-557-1

Collana: Le Sfere -

Numero della Collana
141

14,00 €

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«Trattare l'uomo tedesco come sintomo significa porre il problema della civilizzazione ». In questo saggio incompiuto, del 1923, Musil mette a tema l'impossibilità di una ideologia dominante. Distrutta ogni fede, ogni regola di vita, rimasto privo di una cultura, l'uomo crolla: ne rimangono solo i sintomi. Contando sulle qualità più meschine dell'uomo, il capitalismo plasma e concentra le forze: è l'immane organizzazione dell'egoismo al ribasso. Il lavoro oggi è il nesso fondamentale e il denaro è la misura di tutte le cose. Nel vuoto ideologico, sorge quindi l'uomo dei fatti: politico, commerciante, ingegnere - sottile bilanciamento di calcolo e volontà, razionalità e irrazionalità. La mentalità calcolante poggia però sempre su un coacervo di congetture, approssimazioni, desideri. Inutile cercare soluzioni di retroguardia nel passato: la nuova teoria all'altezza dei tempi è il teorema dell'assenza di forma, antesignano dell'uomo senza qualità. Robert Musil (1880-1942), è stato uno scrittore, critico e saggista tra i più importanti del primo Novecento. Le sue opere più conosciute sono i romanzi I turbamenti del giovane Törless L'uomo senza qualità.

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