L'allievo perenne

I miei anni con Luciano Anceschi
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Pp.
213
Uscita: 01-01-2005

ISBN: 88-8342-364-X

Collana: Le Sfere -

Numero della Collana
102

15,00 €

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Università di Bologna, anni Sessanta. Dalla cattedra di Estetica un professore venuto da Milano parla di Ungaretti, Pound, Bacone, Kant, Shaftesbury, Dewey, Fichte, della pittura informale e dello Zibaldone, inaugurando con espressioni come sistematicità aperta, sospensione del giudizio, poetica come autoriflessione della poesia, un periodo fecondo per l’ateneo bolognese. Si chiama Luciano Anceschi, è l’uomo che ha fondato "il verri", la rivista della neoavanguardia italiana e, maestro di poeti e intellettuali del calibro di Eco, Arbasino, Balestrini, Pontiggia, Barilli, tiene a battesimo il Gruppo 63. Uno straordinario pedagogo, portatore di un pensiero aperto, moderno, europeo, che si scontra con le chiusure di una cultura italiana ancora provinciale e sospettosa del nuovo. Per il giovane Sughi l’incontro con il professore è folgorante. Il sodalizio quotidiano tra maestro e allievo diventa, tra il 1961 e il 1969, materia di un vero e proprio romanzo di formazione umana e intellettuale. Un’impresa entusiasmante qui raccontata con lo stile caldo e il sapore ancora vivo delle speranze, delle tensioni, delle perdite e delle vittorie che la accompagnarono. Ma è la storia anche di una città, Bologna, dei volti, delle parole, degli episodi che la caratterizzarono in quegli anni. Un’avventura che conserva il fuoco della passione e degli affetti autentici.