ISBN: 88-86366-18-3
Collana: Le Sfere -
Dopo la prima monografia dedicata al filosofo tedesco Walter Benjamin. Il tempo e le forme (Roma 1980), l'autore raccoglie qui i risultati di oltre un decennio di ricerche e di riflessioni. Argomento di questo libro è il pensiero filosofico di Benjamin, posto a confronto con quello dei grandi dell’epoca: Heidegger e Rosenzweig, Husserl e Wittgenstein. Il Benjamin affrontato è quello a noi più vicino: l'ultimo, l'autore della grande opera incompiuta sui passages parigini e delle celeberrime Tesi sul concetto di storia scritte in esilio come risposta al nazismo e all'impotenza teorico-politica dei suoi avversari; quello, insomma, che più ha appassionato il dibattito culturale italiano ed europeo degli ultimi due decenni. Dall’analisi di Fabrizio Desideri, che supera le polemiche che avevano diviso i diversi fronti interpretativi benjaminiani, emergono l’importante nodo del rapporto tra filosofia ed ebraismo, la fedeltà al tema della memoria e il messianismo teologico-politico: una sorta di invito, quest’ultimo, a considerare come ogni risposta meramente giuridica ai problemi che segnano drammaticamente il nostro destino di ultimi europei sia condannata all'impotenza. Come l'opera kafkiana si raccoglie tutta dinanzi alla Porta della Legge, così - per l'autore di questo libro - quella di Benjamin si raccoglie dinanzi a quella della Giustizia. Ma la Porta della Giustizia è anche ed essenzialmente quella della memoria. Nell'apertura memoriale del pensiero sta - secondo il Benjamin studiato in questo libro - l'unica possibilità di guardare responsabilmente a quanto ci attende.