“Avevo semplicemente abbandonato un lavoro e una moglie ed ero felice, almeno sino al giorno in cui ho deciso di uccidere”. Ma la progettazione del delitto da parte del protagonista, come ogni delitto letterario, sconta un’imperfezione, alla quale l’autore somma una serie di costruzioni narrative che trasformano il romanzo in un gioco di scatole cinesi. Leo Mariani, il protagonista, manipola la propria esistenza moltiplicando se stesso in nuove identità e travestendosi nei personaggi del libro che sta scrivendo, almeno fino al momento in cui la vita reale si imporrà “con tutta la sua possente e crudele forza”. Un romanzo nuovo, dalla struttura molto originale, pur con richiami fortissimi a libri di grandi autori del Novecento (che l’autore indica in una insolita quanto stimolante bibliografia).