Gluck. Orphée et Euridice

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Pp.
152
Curatori:
 Giovanni Gavazzeni
Uscita: 01-01-2007

ISBN: 978-88-8342-618-6

Collana: Monografie d’Opera/in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna -

Numero della Collana
8

14,00 €

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Il mito dell’amore tragico d’Orfeo ed Euridice è in questa versione trasportato in età contemporanea come a sottolinearne la valenza senza tempo. Il prologo è inedito e quasi l’intero libretto è stato riscritto dal regista David Alagna “per averne una visione più vicina ai nostri tempi, realista ed oggettiva”, come spiega egli stesso nelle Note di Regia all’interno del volume della collana Monografie d’Opera. La storia comincia con la celebrazione dell’amore di Orfeo ed Euridice: il ballo degli sposi al loro banchetto nuziale. Presto Euridice è colta da cattivi presagi dopo aver incrociato lo sguardo triste di uno degli invitati. La scena cambia e lo spettatore assiste alla tragica morte di Euridice in un terribile incidente stradale. Il primo atto si apre con i funerali della donna. Orfeo, disperato, continua ad invocare il nome della sua amata, incapace di rassegnarsi alla grave perdita. Una Guida, sotto le sembianze di un becchino, gli annuncia che gli Dei, impietositi, hanno deciso di concedergli la possibilità di recarsi nell’Oltretomba per riprenderla. Quindi Orfeo, accompagnato dalla Guida, si reca nel mondo in cui dimorano i morti e, senza guardare Euridice, la prende per mano per ricondurla alla vita. Orfeo cerca di trascinare Euridice verso il carro su cui li attende la Guida, ma Euridice, sorpresa dall’indifferenza di Orfeo, chiede perché non si volti a guardarla. Commosso dall’angoscia della sua sposa, Orfeo cerca di rassicurarla stringendola a sé, ma lei vuole baciarlo ed una volta incontrato lo sguardo del suo sposo cade a terra morta. Orfeo, incapace di vivere senza l’amore di Euridice, decide di morire. La rappresentazione si conclude con lo stesso corteo funebre dell’inizio, per dare sepoltura ai corpi abbracciati dei due sposi. Questa nuova versione dell’opera risponde all’esigenza del regista di rendere i personaggi più umani, sviluppando i loro comportamenti su “una gamma emozionale più ampia e colorita” oltre ad essere un omaggio alla splendida opera del compositore boemo Cristoph Willibald Gluck, basata su libretto dell’italiano Ranieri de’ Calzabigi. Il volume si arricchisce, come sempre, di una ricca Antologia Letteraria.