ISBN: 978-88-8342-760-2
Collana: Monografie d’Opera/in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna -
Dopo il successo avuto con L’elisir d’amore (1832) e La fille du régiment (1840), Donizetti compone in undici giorni il Don Pasquale che verrà rappresentato il 3 gennaio del 1843 al Théâtre Italien di Parigi. Don Pasquale è un dramma buffo in tre atti composto su libretto di Giovanni Ruffini, scrittore esiliato in Francia che decise di comparire in forma anonima apponendo sul frontespizio le misteriose iniziali M.A. Quest’opera matura di Donizetti supera ogni esempio precedente nell’equilibrare pezzi comici e pezzi seri in modo naturale, “spogliando il dramma da qualsiasi formalismo convenzionale” e mirando, rispetto alla tradizionale opera buffa, ad una notevole essenzialità di scrittura. Il libretto ricalca le vicende di un vecchio dramma giocoso scritto da Angelo Anelli nel 1810 intitolato Ser Marcantonio che, come nel Don Pasquale, affronta il tema della burlesca “pazzia senile”, ovvero il vecchio che s’innamora di una giovane donna e vuole farla sua a tutti i costi. Nella “commedia” donizettiana il vecchio è Don Pasquale, un ricco possidente che vorrebbe che il nipote Ernesto divenisse suo erede sposando una ricca e nobile zitella, ma Ernesto ama Norina e si rifiuta di sottostare alle proposte dello zio. Il dottor Malatesta amico di entrambi, ordisce un piano per aiutare i due giovani: propone a Don Pasquale di prender in moglie la propria sorella Sofronia, impersonata però da Norina, nel corso di una finta cerimonia. Lo scopo è quello di condurre l’anziano all’esasperazione per poi veder realizzato il suo sogno d’amore con Ernesto, nel frattempo ignaro di tutto. Solo dopo una serie di vicende e quando orami non ne può più della giovane moglie, a Don Pasquale viene rivelato il complotto ordito ai suoi danni e, felice di apprendere di non essere in alcun modo legato alla diabolica Sofronia, perdona tutti e acconsente alle nozze tra Ernesto e Norina. Nella prima parigina, il successo fu immediato, sul palcoscenico del celebre teatro un quartetto di vocalisti veramente storici: il tenore Mario de Candia nei panni di Ernesto, il soprano Giulia Grisi nel ruolo di Norina, il baritono Antonio Tamburini interprete di Malatesta e il celeberrimo basso franco-napoletano Louis Lablache nel ruolo del Don Pasquale: un equilibrio forse perfetto su uno dei palcoscenici più importanti della scena lirica ottocentesca. A corredare il volume, come sempre nella collana Monografie d’Opera, un insieme di suggestioni letterarie che spaziano dalla nota commedia plautina Casina, alla Novella del buon vecchio e della bella fanciulla di Svevo, opere che sembrano ricalcare perfettamente il tema centrale del libretto, oltre all’intervista al regista Alfonso Antoniozzi, al saggio sull’opera di Francesco Lora, agli scritti di Eugenio Gara e di William Ashbrook e alle recensioni delle passate rappresentazioni dell’opera al Teatro Comunale di Bologna.