Marschner. Der Vampyr

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Pp.
192
Curatori:
 Giovanni Gavazzeni
Uscita: 01-01-2008

ISBN: 978-88-8342-686-5

Collana: Monografie d’Opera/in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna -

Numero della Collana
14

14,00 €

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Der Vampyr di Heinrich August Marschner fu rappresentato per la prima volta il 29 marzo 1828 allo Stadttheater di Lipsia. Il compositore, con alle spalle quattro opere e una modesta notorietà, andò incontro a un successo sensazionale, tale da procurargli fama europea. Indubbi i pregi della partitura, ma furono anche fattori extramusicali a determinare l’affermazione internazionale dell’opera. Il primo Ottocento era propizio alla diffusione di tematiche legate al soprannaturale e al demoniaco; non a caso dalle discussioni che animarono le serate della primavera del 1816 nacque Frankenstein di Mary Wollstonecraft (Shelley). Altra opera determinante nella creazione di Der Vampyr fu il racconto The Vampyre di Polidori, pubblicato sul New Monthly Magazine come opera di Byron: a questo scritto attinse Wilhelm August Wohlbrück per la stesura del libretto che narra la storia del vampiro Ruthven, conte di Marsden, cui sarà concesso un anno di vita sulla Terra se, nell’arco di un giorno, porterà in sacrificio al Capo dei Vampiri tre vergini. Aubry, introverso e tormentato eroe a metà, prima aiuta il vampiro, riconoscendo in lui l’amico che anni prima gli aveva salvato la vita, poi tenta con poco successo di opporglisi, essendo legato a lui dalla promessa di non svelare la sua vera natura. Ma quando il seduttore e farabutto Ruthven prende di mira l’amata Malwina, a sua volta innamorata di Aubry, riesce a imporsi con uno sforzo supremo e rivela a tutti l’identità del vampiro, che viene incenerito dalla folgore divina. Al rapporto antagonistico fra Aubry e Ruthven si sovrappone un interessante antagonismo di classe fra il primo e Lord Davenaut, padre di Marwina, il cui ruolo di patriarca viene destituito di fondamento nel finale (emerge qui una critica alla tradizionale struttura della società, cieca e impotente, cui è contrapposto l’eroismo individuale, il solo che può sconfiggere il male). Oltre al libretto in italiano e tedesco, il volume contiene un’intervista al regista Pier Luigi Pizzi, una ricca Antologia letteraria che approfondisce la figura del vampiro in letteratura e la biografia dell’autore, la cui vicenda personale e artistica fu piuttosto travagliata (Zittau 1795 – Hannover 1861): pianista, insegnante di musica, operista con alterni risultati, infine Kappellmeister alla corte di Hannover dal 1831 al 1859, è riconosciuto all’interno dell’opera tedesca come ideale anello di congiunzione fra Weber e la rivoluzione wagneriana.