Klaus Mann (1906-1949) fu il secondogenito di Thomas Mann. Scrittore, antifascista ed esule, nel 1933 emigrò insieme alla famiglia dalla Germania nazista e si stabilì negli Stati Uniti nel '36, di cui divenne successivamente cittadino. Da volontario nell'esercito americano, fu inviato sul fronte italiano dal febbraio del '44 al febbraio del '45 per poi trasferirsi nella Roma liberata fino agli inizi del 1946. Spirito libero, fu animatore di riviste e frequentò i circoli letterari di Berlino, Amsterdam, Parigi e New York. Fra le sue molte opere - articoli, saggi, romanzi, favole, testi teatrali - sono usciti in Italia Mephisto: il romanzo di una carriera (Feltrinelli, 2007), Viaggio intorno al mondo (con Erika Mann, Archinto, 1999), Il vulcano (Gallucci, 2012), Alessandro. Romanzo dell'utopia (Il Nuovo Melangolo, 2005), Sinfonia patetica (Gallucci, 2012), Finestra con le sbarre (Il Saggiatore, 2015) e l'autobiografia La svolta. Storia di una vita (Il Saggiatore, 2017).