Il barone Jacques d’Adelswärd-Fersen (Parigi 1880, Capri 1923), nobile facoltoso e precoce autore di svariate raccolte di poesia e del romanzo Notre-Dame des mers mortes (Venise), del 1902, corteggiato dalle più ricche famiglie di Francia e fidanzato con una bellissima fanciulla aristocratica, venne arrestato il 10 luglio del 1903, nella sua casa in Avenue de Friedland a Parigi, accusato, assieme all’amico Hamelin de Warren, di corruzione di minori e oltraggio alla morale pubblica. A D’Adelswärd-Fersen vennero attribuiti anche inquietanti riti che sarebbero culminati in festini orgiastici con ragazzini imberbi. In realtà, i convivi erano esperienze estetiche dai blandi risvolti erotici, non molto di più, e Jacques se la cavò con sei mesi di prigione, un’ammenda e la perdita dei diritti di cittadino francese per cinque anni. Così si ritirò a Capri, dove fece costruire una grande villa (Villa Lysis) in cui visse con l’amato Nino Cesarini, modello romano di leggendaria avvenenza, finendo per morire di overdose di cocaina, probabilmente suicida. Il suo libro più famoso, Lord Lyllian, scritto a ridosso dello scandalo, con evidenti riferimenti al processo a Oscar Wilde (impersonato dal personaggio di Harold Skilde), è stato pubblicato a Parigi nel 1905.