Francesco Arcangeli (Bologna, 10 luglio 1915 – 14 febbraio 1974), detto Momi, è stato uno dei più importati storici dell’arte italiani del secondo Novecento. Il suo maestro è stato Roberto Longhi, titolare della cattedra di Storia dell’arte medievale e moderna presso l’Università di Bologna a partire dal 1933. Le lezioni di Longhi sulla pittura del Trecento sono state per Arcangeli una “chiamata irresistibile”. Si laurea con lui nel 1937 discutendo una tesi su Jacopo di Paolo per poi divenire suo assistente. Nel 1942 pubblica Tarsie, il suo primo volume di critica d’arte. Nel 1948 restò colpito dalla mostra L’Impressionismo a Venezia alla Biennale di Venezia: la sua recensione pubblicata su «La Rassegna d’Italia» vinse il primo premio per la critica italiana alla Biennale. I suoi scritti sull’arte, la letteratura e la poesia apparvero regolarmente sulla rivista «Paragone», fondata nel 1950 da Longhi e dalla moglie Anna Banti. Arcangeli ha svolto un ruolo fondamentale nell’organizzazione di numerose mostre a Bologna, come quelle sui Carracci nel 1956 e sulla pittura del Seicento emiliano nel 1959. Dal 1958 al 1968, è stato Direttore della Galleria d’arte moderna di Bologna, promuovendo importanti nuove acquisizioni di opere di artisti nazionale e internazionali. Oltre alle fondamentali monografie su Morlotti (1962) e Bastianino (1963), pubblicò nel 1964 la monografia su Giorgio Morandi, sulla quale stava lavorando già dalla fine degli anni Cinquanta, senza riuscire a ottenere l’approvazione di Longhi e del pittore stesso. Nel 1968 l’Accademia dei Lincei gli conferisce il Premio Antonio Feltrinelli per la critica d’arte. Dal 1967 divenne titolare della cattedra di Storia dell’arte medievale e moderna presso l’Università di Bologna che era stata del suo maestro Roberto Longhi. Nel 1970 ideò la grande mostra Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana allestita presso l’Archiginnasio. Nel 1972 pubblica su «Paragone» il saggio Lo spazio romantico, che in qualche modo rappresenta una specie di sintesi del suo pensiero sull’arte moderna. L’ultimo libro a cui lavora prima della morte è la monografia del 1973 sul pittore Graham Sutherland. Una raccolta di suoi versi è uscita per Pendragon nel 2024: Poesie per Gabriella. Stella sola e altri versi, a cura di Marco Antonio Bazzocchi, nonché l'epistolario Come un ricordo remoto d’amore. Lettere 1943-1969) che raccoglie la sua corrispondenza con Gabriella Festi.