Eugenio Riccòmini

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Eugenio Riccòmini (1936-2023), nato in Sardegna, ha vissuto a Roma, Viterbo, Parma, Torino e Venezia, per poi stabilirsi a Bologna. Qui è stato allievo di Carlo Volpe e amico di Francesco Arcangeli. Ha in seguito approfondito la sua conoscenza della storia dell'arte lavorando presso le Soprintendenze di Venezia, Bologna e Parma. Per diversi anni è stato professore universitario, dapprima a Messina e poi a Milano. Ha condotto ricerche e scritto libri, tra i quali ricordiamo Ordine e vaghezza (1972) sulla scultura emiliana del Seicento, seguito da Vaghezza e furore (1977), su quella del Settecento; I fasti, i lumi, le grazie (1978); La più bella di tutte. La cupola del Correggio nel Duomo di Parma (1983); Sette saggi sul Correggio (2003) e, per Pendragon: L'arte a Bologna (2011), I portici di Bologna (Pendragon/L'inchiostroblu, 2013), La luce segreta di Vermeer (2014), A spasso per il mondo (2015), 1789 e dintorni (2015), L'altro Ottocento (2018), Arte, amica mia (2021), Bologna città d'arte (2023), A caccia di farfalle (2023). Sempre per Pendragon ha registrato un doppio DVD: Da Cimabue ai Carracci. Dai Carracci a Morandi (2015). Ha inoltre organizzato alcune mostre: Arte del Settecento emiliano (1979 in cinque sedi tra Bologna, Parma e Faenza); Donato Creti. Melancholy and Perfection (1998 a New York e Los Angeles); Annibale Carracci (2006 a Bologna e Roma). È stato consigliere comunale per venticinque anni, e anche assessore e vicesindaco del Comune di Bologna.