Elio Manini è nato a San Marino di Bentivoglio (Bo) nel 1937 e vive a Bologna. Pittore e incisore formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, ha lavorato presso la Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici della sua città. Parla il dialetto da quando era piccolo: in famiglia si parlava quello della “bassa”, molto simile a quello cittadino (cambiano solo alcuni finali di parola e qualche vocale). Da sempre amante della poesia sia in lingua sia in dialetto, entra a far parte del gruppo “Laboratorio di parole” nel 2002. Lì conosce Sandro Sermenghi col quale recita poesie e zirudèli in biblioteche, sale sociali e teatri, alcune volte anche con Romano Danielli, Silvano Rocca ed altri. Appassionato verseggiatore, ha vinto diversi concorsi di letteratura dialettale e in lingua. Periodicamente pubblica racconti sul giornale bolognese «Al pånt dla Biånnda» diretto da Fausto Carpani. È presente in diverse antologie: Laboratorio di parole (Pendragon 2005), Vent’anni di poesia a Bologna (Le parole 2012) e altre. Dal 2002 pubblica poesie dialettali sulla rivista letteraria bimestrale «Parole». È autore dell’ebook Controvento (Giraldi 2015). Ha pubblicato Al rifûg – Il rifugio (Pendragon 2016), Al silänzi – Il silenzio (Laboratorio di parole 2017), La guâza stra l dîda – La rugiada tra le dita e Incànt vaird - Incanto verde (Pendragon 2022 e 2023). Oltre a poesie e zirudèli scrive haiku dialettali e calligrammi. Inoltre raccoglie antiche filastrocche della tradizione contadina rimaste nella mente sua e di ex paesani.