Dante Ferretti (Macerata, 1943) ha avuto una carriera strepitosa che iniziò, ventenne, proprio con Pier Paolo Pasolini, di cui fu aiuto scenografo per Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1966) e Edipo re (1967); con lui firmò la sua prima scenografia, Medea (1970), e da quel momento Pasolini lo volle al suo fianco fino al suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Ferretti ha lavorato con i più importanti registi italiani – Luigi Comencini, Marco Bellocchio, Elio Petri, Liliana Cavani, Marco Ferreri, Ettore Scola, Franco Zeffirelli –, e in particolare con Federico Fellini, per cui è stato aiuto scenografo nel Fellini Satyricon del 1969 e scenografo in cinque film, fino all’ultima opera cinematografica del maestro riminese, La voce della Luna (1990). I geniali, visionari mondi da lui creati per Il nome della rosa (1986) e Le avventure del barone di Munchausen (1988), per cui ricevette la prima nomination all’Oscar, lo hanno reso celebre a Hollywood e nel mondo, dando avvio a un impressionante elenco di collaborazioni internazionali – tra gli altri, Terry Gilliam, Neil Jordan, Anthony Minghella, Brian De Palma, Martin Brest, Julie Taymor, Tim Burton, Kenneth Branagh – e alla speciale affinità creativa con Martin Scorsese, per cui ha firmato le scenografie di ben nove film da L’età dell’innocenza (1993) a Silence (2016). Per Pendragon è autore di Bellezza imperfetta. Io e Pasolini (2024).