Attilio Crepas, nato nel dicembre del 1903, fu editore a 15 anni di “Ferrara Futurista”, e a 16 de “il Sole” giornali di stampo futurista rimasti entrambi numeri unici. Inizia la sua esperienza militante nell’aprile 1918 all’interno della “Lega Pro Patria Studenti Classici. “Legionario fiumano”, squadrista e volontario d’Africa, le sue biografie lo citano come “due volte ferito per la Rivoluzione”. Partecipò alla Marcia su Roma e nello sport fu discreto schermidore. Viene anche segnalato come volontario nella prima guerra mondiale a capo nientemeno che di un reparto di mitraglieri d’assalto del “Gruppo Montagna”; decorato al valore militare “sul campo” e promosso per meriti eccezionali. Aiutante maggiore della Legione Azzurra di Palermo, diviene Capitano dei Bersaglieri ed infine uomo di mare, imbarcato sui sommergibili (primo giornalista italiano ad avere questo onore) come corrispondente di guerra de “La Stampa” e “La Stampa sera”, collabora col giornale almeno sino al 1939 anno in cui probabilmente ottiene una intervista da San Pio da Pietralcina. Nello stesso periodo è Caporedattore del “Corriere dell’Impero”. Laureato in giurisprudenza, fu scrittore molto prolifico tra gli anni ’30 e ’40 editando volumi di costume ed inchiesta. Morì a Roma nel 1966.