Il volume è uno studio sul classicismo europeo che non solo descrive e valuta singoli testi letterari – Leopardi, Alfieri, Pascoli, D’Annunzio, Baudelaire, per citare alcuni degli autori esaminati – ma interviene sull’idea stessa dell’opera classica. Valendosi dell’uso di diverse discipline, come la letteratura, l’estetica, la teoria della letteratura, la critica letteraria, Pieri ricostruisce la nascita dell’idea di opera classica all’interno di un pregiudizio storico e culturale abituato a condannare in modo decisivo tutte le forme moderne dell’arte. Dalla sua indagine emerge che il classicismo fra Sette e Novecento presenta da un lato interessanti metamorfosi concettuali e di gusto, e dall’altro si dissimula sotto vesti ambigue o improprie. In questo studio la natura del classicismo appare dunque nella forma della sua oscillante complessità.