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Come afferma Bagnoli nella prefazione “un libro firmato da cinque autori (non un’antologia, un libro vero e proprio) non è la cosa più comune negli scaffali dei librai, palcoscenico quasi esclusivo per i virtuosi dell’a solo”. Infatti il volume mescola coscientemente i brani dei diversi autori per arrivare a un percorso univoco e solido: non una raccolta, ma un solo lavoro/libro scritto a cinque mani i cui testi, come già è accaduto per il noto gruppo Luther Blisset (Q, Einaudi) ora Wu Ming (Asce di guerra, Marco Tropea), si mescolano come se la voce fosse una sola.